GIAMBATTISTA BARONCHELLI
Un campione lo si misura nel tempo e nella vita.
Coraggio e umiltà sono le doti che hanno contraddistinto la sua luminosa carriera.
Lo stile di un campione esempio di tenacia e umiltà.
Nasce a Ceresara (Mn) il 6 settembre 1953, settimo di nove figli di una famiglia contadina.
Comincia a correre in bici all’età di 15 anni seguendo le orme di suo fratello maggiore Gaetano.
E’ sposato dal 1987 ed è padre di tre figli.
“Ho avuto la grande gioia di vederli nascere e crescere insieme a mia moglie. La mia prima figlia si è recentemente sposata (4 settembre) e ringrazio Dio per tutto ciò che mi ha dato nella vita”.
La sua carriera è stata lunga e luminosa e in essa brillano i due successi al Giro di Lombardia.
Il primo l’8 ottobre del 1977 dove, sotto una pioggia torrenziale stacca De Witte sul San Fermo e arriva solo a Como.
Nove anni dopo, il 18 ottobre 1986, il Lombardia parte da Como e arriva a Milano in piazza Duomo. Dopo una gara combattuta nel finale, stacca tutti e arriva da solo a braccia alzate. Il suo rapporto con il Giro di Lombardia è un romanzo di tenacia e temerarietà, una parentesi lunga nove stagioni nella quale Gibi scrive tutti i numeri di una carriera ricca di successi.
Tra le 90 vittorie in carriera Baronchelli conta quasi tutte le principali gare in linea: le vittorie al Giro dei Paesi Baschi (76), al Giro di Romandia (77), 2 Giri del Piemonte, 2 Giri di Toscana, 2 Giri di Romagna, 2 Giri dell’Umbria, 1 Giro dell’Emilia, 1 Coppa Placci, 1 Giro del Lazio e uno di Calabria.Tra il ‘77 e l’ ’82 è il signore incontrastato del Giro dell’Appennino (6 vittorie consecutive), suo il GP di Francoforte del 1980.
Nella sua carriera poi c’è un feeling particolare con il Giro d’Italia che chiuderà al secondo posto per due volte, vincendo 5 tappe. Nel 1974 solo il grande Eddy Merckx riesce a sopravanzarlo, ma solo con il minimo distacco di 12 secondi.
Anche nel 78 arrivò secondo dietro al belga Johan De Muynck con un distacco di 59 secondi.
Nel 1980 a Sallanches (Francia) cede solo all’idolo di casa Bernard Hinault, in un mondiale durissimo che vedrà solo 15 corridori tagliare il traguardo d’arrivo.
Ricordiamo inoltre i trionfi al Giro d’Italia dilettanti 1973 e al Tour de l’Avenir dello stesso anno.