ELIA VIVIANI
L’oro olimpico dopo la delusione di Londra
Strada e pista per lui pari sono
Elia Viviani nasce a Isola della Scala (Verona) il 7 febbraio 1989
e abita non lontano, a Vallese di Oppeano.
Tesserato per il Team Sky, ma prossimo ad approdare alla Quick Step, è uno dei pochi ciclisti professionisti ad alternare
con successo l’attività su pista a quella su strada.
Dopo i primi assaggi di sport – pattinaggio a rotelle, tennis e calcio (in porta) – a 9 anni si avvicina al ciclismo. Viene da una famiglia di sportivi: il padre Renato, mobiliere, ha frequentato i rallies da navigatore, suo fratello Luca gioca a calcio in serie A, nel Verona; il più piccolo, Attilio, gareggia nel Team Colpack ed è stato azzurro della pista con lui.
Prima sua società la Luc Bovolone, tra i G3 arriva secondo al debutto, la prima vittoria viene nella gara successiva. Junior nella Fdb Car Diesel, dilettante under 23 con la Marchiol, passa professionista nell’aprile del 2010 con la Liquigas: al Giro di Turchia, dopo soli 6 giorni, ottiene la prima vittoria. In pista mostra tutto il suo valore:
ai Mondiali 2011 ad Apeldoorn è argento nello scratch ed è ugualmente argento nell’americana iridata di Parigi 2015.
Per sei volte campione europeo assoluto nell’omnium, 5 volte campione europeo under 23, e da junior tre volte campione europeo.
La medaglia d’oro nell’omnium alle Olimpiadi Rio de Janeiro viene a parziale compensazione della delusione provata quattro anni prima. A Londra era in testa prima dell’ultima prova dell’omnium olimpico e chiuse al sesto posto. A Rio, nonostante una caduta che avrebbe potuto estrometterlo, conduce una gara accortissima che lo porta a un trionfo più che meritato davanti a Mark Cavendish.
Anche su strada non scherza, con una crescita progressiva: dopo la tappa vinta ad Albenga al Giro d’Italia 2015, quest’anno si impone nella Classica di Amburgo e nel GP di Plouay, in un agosto per lui magico.